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Il Piemonte e' senza ombra di dubbio la Regione Italiana con il maggiore numero di siti idonei alla ricerca di oro alluvionale e non solo.
Fin dai tempi degli Antichi Romani (e forse ancora prima) nella zona della Bessa Biellese e nella Valle del Gorzente si estraeva l'oro dalle sabbie dei torrenti Elvo e Gorzente.
In queste zone ancora oggi sono visibili e visitabili i cumuli di pietre, scarto della vagliatura e lavaggio dei depositi alluvionali, testimonianza del duro lavoro di migliaia di schiavi impiegati nelle "Aurifodinae" per la ricerca del prezioso metallo.
Nelle valli dei torrenti Gorzente e Piota, le cui montagne fanno parte della zona geologica denominata "Gruppo di Voltri" , sono presenti diverse miniere d'oro che fino alla fine del 1800 sono state sfruttate da Società minerarie Italiane e straniere e da cui è stato estratto oro, in forma nativa, seguendo le vene di quarzo ancora oggi visibili (con un po' di fortuna), sui fianchi delle montagne.
L'accesso alle miniere (o per meglio dire, quello che resta, visto l'abbandono e i conseguenti crolli all'interno delle gallerie) è VIETATO e comunque impedito dai cancelli presenti agli ingressi
(Eventuali permessi devono essere richiesti all'Ente Parco Capanne di Marcarolo).
TORRENTI AURIFERI DELL'OVADESE
Rio Gorzente
Il letto del Gorzente ha subito negli ultimi cento anni numerosi sconvolgimenti a seguito della costruzione di diverse dighe e sbarramenti costruite a partire poco dopo la sua fonte sul Monte Poggio.
Queste danno origine ai laghi Lungo e Bruno (nel suo corso alto) e al lago Inferiore della Lavagnina (nella sua parte bassa) prima di costeggiare le Aurifodinae e gettarsi nel Piota a Lerma.
Per la ricerca aurifera l'unica zona ancora interessante è costituita dal vecchio letto del torrente, dallo sbarramento nel Comune di Casaleggio Boiro fino alla confluenza con il Rio Roverno.
Qui si possono fare rari ma interessanti ritrovamenti costituiti da piccole pepitine, anche di discrete dimensioni (5-7 mm.) e granuli, provenienti direttamente dai poco lontani depositi primari a monte dei Laghi della Lavagnina lungo il corso del Rio Moncalero.
Nella sezione I Ritrovamenti potrete visionare le immagini relative alla pepitina da noi rinvenuta nel mese di Agosto 2014.
Aggiornamento Giugno 2015 : Discreti ritrovamenti di grani ed esemplari filiformi nella zona compresa dall'immissione nel Piota (delimitata dal sovrastante ponte stradale) fino alla prima curva a destra (risalendo verso la Lavagnina); sia sulla sponda destra che sinistra. Probabile frutto delle piene devastanti di Ottobre e Novembre 2014.
Torrente Piota
E' uno dei torrenti più importanti della nostra zona, nasce sul Monte Pracaban e scorrendo nella sua valle arriva a Lerma dove riceve le acque del Rio Gorzente e proseguendo il suo percorso snodato si getta nell'Orba.
Nel suo letto, che nella parte più alta costeggia l'ingresso di alcune vecchie miniere e "assaggi" effettuati fino al 1965, si possono fare interessanti ritrovamenti di pepitine e quarzi con oro nativo ancora intrappolato (rari ma di grande valore).
A tale proposito vi invitiamo a visitare la sezione I Ritrovamenti per vedere alcune pepitine da noi trovate a giugno 2014.
Nella parte più a valle, dalla confluenza con il Rio Gorzente fino allo sbarramento in cemento (o quel che rimane di tale .....) in prossimità del ponte della strada Lerma-Ovada, sono presenti terrazzi alluvionali molto ricchi di plaghette e pagliuzze.
In questo torrente è facile anche effettuare ritrovamenti di fossili di corallo, conchiglie e crostacei.
Rio Moncalero
Il piccolo Moncalero scorre interamente all'interno del Parco Naturale Capanne di Marcarolo e sfocia in prossimità della diga del Lago Inferiore della Lavagnina.
Torrente di importanza strategica durante il periodo di sfruttamento delle miniere della Lavagnina in quanto forniva acqua per i vari usi e sul cui corso si affacciano gli ingressi della maggior parte delle stesse.
Grazie alla vicinanza rispetto ai giacimenti primari (raccogliendo molte delle acque di piena che allagano le gallerie rimaste), il suo letto è ricco di granuli e pepitine, raramente di dimensioni superiori al millimetro ma filiformi o di forma cristallina (nella sezione I Ritrovamenti potrete visionare alcune immagini relative a campioni provenianti da questo sito, da noi trovati nel mese di maggio 2014)
La ricerca e raccolta di oro e minerali in genere, in questo torrente, è regolamentata e vigilata dall'Ente Parco Naturale Capanne di Marcarolo.
Rio Secco
Piccolo rio che si snoda in una profonda valletta tra i Comuni di Carpeneto, Rocca Grimalda, Predosa e Capriata d'Orba dove sfocia nell'omonimo torrente, per una lunghezza complessiva di circa 6 km.
Da ricerche effettuate in passato, sui suoi terrazzi alluvionali presenti nella sua parte piana finale, sono state rinvenuti resti di Aurifodinae Romane a testimonianza dello sfruttamento del giacimento alluvionale presente nel suo letto.
Le ricerche del "giallo prezioso" vanno effettuate a valle dello sbarramento che crea il laghetto artificiale nel Comune di Predosa per circa 1 km.
L'oro del Rio Secco è costituito per lo più da scagliette raramente superiori ai 2-3 mm. (meno schiacciate di quelle dell'Orba ed Elvo) ma vi sono "punte" molto interessanti che, se scoperte, potrebbero portare ad un "ottimo raccolto".
Recenti e dirette testimonianze confermano che in alcune "punte" è ancora possibile raccogliere diversi grammi d'oro.
Rio non molto generoso di acqua, in molti periodi dell'anno le ricerche aurifere vanno effettuate senza l'ausilio della Canaletta, con il solo ausilio della batea.
Torrente Orba
L'Orba nasce sugli appennini piemontese-liguri nel cuore del "Gruppo di Voltri" e riceve molti affluenti sempre nativi della stessa zona geologica.
Molto interessante per la ricerca aurifera, è il tratto pianeggiante tra i Comuni di Silvano d'Orba, Capriata d'Orba e Predosa; ricco di
Effettuando ricerche sia lungo l'attuale letto del fiume, sia nei tratti ancora accessibili del vecchio alveo, si possono fare ritrovamenti veramente interessanti come pagliuzze
di oltre un centimetro di lunghezza e del peso di circa 0,04 gr.
GLI ALTRI TORRENTI AURIFERI DEL PIEMONTE
Torrente Elvo
L'Elvo nasce sul Monte Mars a circa 2300 mt. di altitudine nella Provincia di Biella. Dalla complessiva lunghezza di circa 60 km. e', senza ombra di dubbio, uno dei corsi d'acqua più auriferi d'Europa; meta di vere e proprie spedizioni organizzate per gruppi di cercatori provenienti da tutta Europa.
Il suo corso, particolarmente interessante nel tratto compreso tra i Comuni di Borriana e Salussola, scorre a fianco della Bessa Biellese ed è ricco d'oro in forma prevalentemente di scagliette anche di ragguardevoli dimensioni (non rari sono ritrovamenti di scagliette di quasi un centimetro e larghe 3/4 mm.).
Nelle nostre "gite fuori porta" siamo stati a Cerrione in due diversi siti; entrambe le spedizioni hanno dato ottimi frutti (per maggiori dettagli vi invitiamo a visionare la sezione "I Ritrovamenti").
Aggiornamento :
Gita di Giugno 2015 con ottimi risultati. Foto e dati disponibili nella sezione dedicata
Per gli approfondimenti degli argomenti trattati in questa sezione vi invitiamo a visitare i seguenti Link :
Miniere Val Gorzente e Piota
Aurifodinae dell'Ovadese
Aurifodinae della Bessa Biellese
Parco Naturale Capanne di Marcarolo